La ludopatia

La ludopatia è la dipendenza dal gioco d’azzardo. Essa è stata riconosciuta ufficialmente, in Italia, come malattia, nel Decreto Sanità del 2012

Gli ultimi studi svolti, risalenti al 2018, rivelano che circa 1,5 milioni di italiani siano affetti da questa patologia. Inoltre, si stima che, nel 2021, il 42% di ragazzi tra i 14 e i 19 anni abbiano iniziato a praticare il gioco d’azzardo, nonostante i giocatori più assidui restino gli adulti, in particolare gli over 65.

I principali fattori che contribuiscono allo sviluppo della ludopatia possono essere di 3 tipi:

  • fattori predisponenti, come ad esempio storia familiare, problemi psicologici, osservazione e imitazione di un parente, problemi cognitivi…;
  • fattori scatenanti, cioè eventi nella vita che spingono la persona a iniziare a praticare il gioco d’azzardo;
  • fattori di mantenimento, come bisogno di vincere denaro, socializzazione, fuga dai problemi e dalle preoccupazioni, bisogno di sollievo dall’umore depresso…;

Alcuni campanelli d’allarme per capire se qualcuno è affetto da ludopatia sono:

  • bisogno irrefrenabile di giocare senza riuscire a farne a meno, come se fosse una droga;
  • tendenza a scommettere quantità di soldi sempre maggiori andando avanti con il tempo;
  • irrequietezza nel momento in cui si prova a smettere;
  • bisogno sempre crescente di denaro;
  • richiesta di denaro a parenti, amici…
  • tendenza a mentire sul fatto di aver giocato e sulla quantità di soldi scommessi;

Il primo passo per aiutare qualcuno affetto da questa patologia è ovviamene il dialogo, evitate di ignorare il problema o addirittura di prestare dei soldi, perché in questo modo state solo incoraggiando questa dipendenza, ma cercate anche di non colpevolizzare il ludopatico o di fargli pesare la sua condizione.
Successivamente è necessario che la persona ludopatica si rivolga a degli specialisti che possano aiutarlo in modo adeguato con una terapia, per questo scopo esistono anche dei centri specializzati che accolgono e aiutano le persone affette da questa malattia.

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Donne nella scienza

L’11 febbraio ricorre la giornata internazionale delle donne nella scienza, durante la quale vengono celebrate le donne che hanno contribuito, e che contribuiscono tutt’oggi, allo sviluppo scientifico.
Ecco alcune delle scienziate più importanti.

Grace Hopper

Vissuta fra il 1906 ed il 1992, è considerata la “madre” dei linguaggi di programmazione moderni, nonostante questo, è rimasta comunque poco conosciuta.

Marie Curie

Nata a Varsavia nel 1867 come Maria Salomea Sklodowska, è stata la prima donna a vincere un premio Nobel: lo vinse nel 1903 insieme al marito (premio Nobel per la fisica) e poi nel 1911 per la chimica.
Proprio insieme al marito scoprì il polonio e il radio.

Rita Levi Montalcini

Rita Levi Montalcini nasce a Torino nel 1909, nel 1986 riceve il premio Nobel per la fisiologia o la medicina (con un suo collaboratore) per il lavoro che la condusse ad identificare il fattore di accrescimento della fibra nervosa.

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